SERIE A, 11° GIORNATA: TUTTI I SERVIZI
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E' lo Scudetto dell'umiltà quello che i Warriors si apprestano (salvo colpi di scena) a vincere in questa clausura, con buona pace dei gufi e degli scettici (compreso il sottoscritto): la vittoria sui Jobs, secondi in classifica, ottenuta grazie alle barricate dopo una gara intensa, giocata alla pari, colpo su colpo, dalla squadra di Cicerone (infortunato e indisponibile così come Cosentino e Muratore, assente quest'ultimo perchè all'estero), è l'emblema di questa inaspettata positiva reazione alla partenza di Li Muli che aveva spiazzato il gruppo (e per un attimo le ambizioni). Il fenomeno in campo comunque c'era, ma era dall'altra parte: Andrea Bruno ha tirato fuori tutto il proprio repertorio, sfoderando una prestazione sontuosa, segnando e facendo segnare, supportato dall'altro Cicerone (quello sano, Mario). I Jobs non si sono piegati nemmeno quando nel finale è stato espulso Cipolla per doppio giallo, proseguendo l'assedio, interrotto solo dal contemporaneo gol del 5-3 dei Warriors e del fischio finale. Warriors bravi a portarsi sempre sopra con il trio Barbaro-D'Angelo-Renda, ormai ben collaudato, anche se ha prodotto (senza la musa ispiratrice Li Muli) la metà dei gol dell'Apertura. Onore per i Jobs che adesso dovranno difendere il secondo posto, fortunati nei contemporanei risultati delle inseguitrici che non riescono a vincere, per una classifica sempre corta. Il "classic" tra PES e Real Palermo si conclude con un bellissimo pareggio per 1-1, con i ragazzi di La Bua che hanno sfoderato una buona prestazione, convinta, di riscatto, orgogliosa, rispetto a quella precedente, cui è mancato solo il gol (clamoroso un gol sottoporta nella ripresa mancato da Giambruno a porta libera dopo una bella azione corale), con un pallone che viaggia molto più del solito. I PES però hanno davvero chiuso tutto, imbottiti quanto erano di difensori (c'erano pure Falletta e Callara), muscoli e fiato, con il solo Coroneo a fare la "punta", per le assenze pesantissime di Russo, Marrella e del lungodegente Campanella. Al vantaggio iniziale di Giambruno, risponde capitan Panasci. Poi una ripresa giocata come le migliori sfide della serie A reale (Milan-Inter, Juve-Roma, Inter-Juve, ecc), palmo a palmo, su ogni fazzoletto di campo, su ogni contrasto, su ogni conclusione, con i due portieri sempre attenti (Cerasola da una parte e Messana dall'altra). Spettacolo puro che spero (personalmente) di rivedere nella Major League. Rimonta finale dei Mega Veist che superano i Club Serious per 4-2, dopo un match anche qui spettacolare, con la squadra di Gottuso che sfodera una prestazione di grande maturità, finalmente "da grande", superando le incertezze che l'avevano caratterizzata con un rendimento da montagne russe. Carramusa si rimette a parare (diventando decisivo), Gottuso si prende in mano la squadra e realizza una doppietta (vista l'assenza pesante di Biondo). Poi da Errera a Li Perni, si costruisce una locomotiva operaia efficiente sia in fase difensiva che di spinta. Dall'altro lato Armetta realizza 2 gol, un pò di sfortuna, ma ciò che pesa è un generale calo nella ripresa, dopo un buon primo tempo in cui la squadra era in vantaggio e riusciva a giocare come sa fare, con Giannò ormai divenuto ottima spalla del capocannoniere della Serie A. Con questa vittoria i Mega Veist si portano a quasi 2 punti proprio dai Club Serious e in piena lotta per il secondo posto a 4 giornate dal termine. Continua la marcia dei Looney Strunz che ora guardano la zona Champions da vicino, grazie alla netta vittoria sui Planetwin per 12-3 con Affaticato, Leone, Cangemi e Di Lorenzo che danno spettacolo gratuitamente, sotto la regia del capitano Annolino, davvero un buonissimo direttore d'orchestra, per un concerto a suon di gol. I Planetwin davvero non si capiscono: rientra Parente, ovviamente non al meglio, ma la squadra in campo sembra non conoscersi, risultando tatticamente estranea a se stessa e anche con qualche incomprensione interna che la penalizza ulteriormente. Occorre mettere ordine e Parente adesso ha una brutta gatta da pelare (oltre al bellissimo cucciolo sfoggiato su facebook qualche giorno fa, in un'immagine da 100 "mi piace"). In classifica i Planet devono ringraziare gli Atomic, che strappano proprio allo scadere il pareggio ai Frakkiuz, per un 4-4 spettacolare, giocato dai ragazzi di Luparelli in formazione rimaneggiata, ma con cuore e polmoni come solo loro sanno davvero fare. Siracusano non è al meglio per un mezzo stiramento, ma ne piazza 2; il "roccioso" Caponetti è infortunato e forse salterà qualche altra gara; l'altro Luparelli anch'esso assente. Accardi fa un partitone (come si dice tra amici) su Mattia Leone, nonostante l'estroso gioiello realizzi una doppietta. Dispenza fa il terzino (imitando benissimo Mirko Luparelli, che lo sa fare) pur di non far sforzare oltremodo Siracusano. E Paracino che para. Nei Frakkiuz c'è qualcosa che non va: la squadra non appare impeccabile, qualche errore di troppo in fase offensiva e la gara resta "troppo aperta" (buone le prestazioni di Messina e Rizzo, forse un pò meno quella di Cannella che ha avuto giornate migliori) nonostante il solito Super-Lastrino, fino alla frittata finale, con zona retrocessione che proprio non si riesce a lasciare. Rientrano i "grandi" e i Fix volano, superando brillantemente gli AC Ciuncati per 8-2, con una prestazione maiuscola. Certo, nella squadra di Virdone mancavano Maltese e La Monica, ma Librizzi in articolo 11 non l'ha fatto rimpiangere e Pensabene stavolta appare spaesato, con poca intesa con Stassi, da cui nascono comunque le inziative migliori. In casa Fix manca Riggio tra i pali, ma il generoso Caravello si mette i guanti (volentieri quando serve) e blinda la propria porta, mentre Pillitteri e Miserendino fanno sfracelli in attacco, perforando la difesa rossa ben 7 volte, favoriti dal palleggio dei rientranti Segreto e Battaglia, play maker invidiabili e dai motori Marino e Prestigiacomo, ragazzi che tutte le squadre vorrebbero. Anche per loro la zona Champions non è lontana. Gli AC Ciuncati si ritrovano invece fuori da quella UEFA. I Super Santos vincono e lo fanno con una rimonta entusiasmante sui Deportivo, dopo un primo tempo di sofferenza tattica, atletica e sterilità offensiva, in cui l'assenza di Canzoneri pesava di più della presenza della coppia D'Amico-Caruso. Ma è nella ripresa che la squadra di Giuliani ribalta clamorosamente il match, come purtroppo succede spesso ai Deportivo sempre incapaci a gestire il vantaggio e passare alla cassa. Di Fede tra parate e urla ai compagni è il migliore dei suoi. Per i Super Santos, emergono forze e qualità e il trio Giuliani-D'Amico-Caruso confeziona la rimonta e l'ingresso in zona tranquillità, sperando che sia la volta buona (come fu per l'apertura) per lo sprint finale in chiave UEFA. I Deportivo restano nelle sabbie mobili della zona play out con tanti rimpianti per l'ennesima tela disfatta (come Penelope), buona prestazione buttata al vento. Gli Shield vincono a tavolino contro i Titans e smuovono la propria classifica portandosi a soli 0,7 di distanza dalla zona tranquillità: un piccolo stimolo per ripartire, dopo le difficili prestazioni delle ultime gare. Con questo è tutto, alla prossima!!

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Ivan